martedì 13 novembre 2018

Tableau vivant

"Tableau vivant" é un'espressione francese che significa "quadro vivente". Su instagram si vedono spesso queste foto, tante ispirate alla stagione del momento.

Servendosi di una parte piana, meglio un tavolo, si possono accostare vari oggetti che tra loro hanno un filo conduttore. In effetti é un bel modo per accogliere un periodo dell'anno e perché no, lasciarlo in bella vista per lungo tempo.

Quì la fantasia entra in gioco e più se ne ha meglio é... 





Tra zucche, zucchette, pigne, ricci e candele, ho reinterpretato l'autunno.

Quando poi scende l'oscurità in casa tutto diventa più magico e le candele fanno da padrone.  






Sopratutto in autunno la natura mette a disposizione molto materiale, resta solo l'imbarazzo della scelta. Potrebbe essere anche una bella occasione per andare nel bosco con i nostri piccoli a raccogliere tutto ciò che ci coccorre.








Anche in inverno si può combinare bene un quadro vivente. In questo caso mi sono ancora servita di pigne, candele, palline e rametti.








In vista del Natale poi ci si può sbizzarrire con vari addobbi per l'albero ma anche con i biscotti fatti in casa.






La primavera é il periodo dei fiori. Più ne avremo da raccogliere in giardino meglio sarà.






Fiori, petali, candele, vasi di varie grandezze, va tutto bene...






... anche i frutti di stagione!






Nei mesi più caldi se avrete la fortuna di essere stati al mare o addirittura abitate nelle vicinanze i legni di spiaggia sono bellissimi per creare un bellissimo "tableau vivant". Con l'aggiunta di qualche conchiglia e sassolino particolare vi riporterà  nei momenti più belli.






Spero che le mie idee vi siano piaciute e secondo me potrete usarle anche come centro tavola per un'occasione speciale. Le candele accendetele solo con il calare del sole, così il tutto sarà ancora più magico.

lunedì 29 ottobre 2018

Tarte aux pommes

Cosa fare in giornate di pioggia, fredde e grigie? Semplice, una torta. E che torta! Direttamente da Parigi vi presento un dolce alle mele più buono che abbia mai fatto e mangiato. La ricetta originale é pubblicata sul sito di Csaba Dalla Zorza  anche se io ho aggiunto qualche modifica. È un po' complicata da eseguire ma niente di impossibile, ne vale davvero la pena prepararla perché la buona riuscita é garantita.




Siete pronte ad iniziare? Ecco come dovrete procedere:

per la pasta:

200 g di farina 00
1 pizzico di sale
75 g di zucchero
2 tuorli
90 g di burro

per la crema:

300 ml di latte
scorza di 1/2 limone
2 tuorli
90 g di zucchero
30 g di farina

per la copertura:

3 mele
35 g di burro
1 uovo sbattuto
4 cucchiai di marmellata di fichi
gherigli di noci


Preparazione:

Setaccia la farina in una ciotola abbastanza grande e aggiungi il pizzico di sale. Crea una fontana al centro, mettici i tuorli, lo zucchero e il burro freddo tagliato a dadini. Impasta velocemente tutti gli ingredienti insieme, sino a che otterrai una palla di pasta liscia e omogenea (ti serviranno circa 4 – 5 minuti). Avvolgila in un pezzo di pellicola trasparente e mettila in frigorifero a riposare per 30 minuti.

Quando sei pronta per cuocerla, accendi il forno a 180°C. Stendi la pasta su un piano da lavoro infarinato, usando un mattarello. Usala per rivestire uno stampo con bordo amovibile largo circa 28 centimetri. Falla aderire bene ai bordi, poi punzecchia la base con una forchetta. Metti lo stampo in freezer per 5 minuti (a questo stadio, puoi anche decidere di congelare la pasta per usarla un altro giorno – poi ti basterà direttamente passarla nel forno caldo, senza scongelarla).

Copri la base con un cerchio di carta da forno, riempila con dei pesi da cottura (ceci secchi, riso, altro) e cuoci così per 12 minuti. Togli i pesi e la carta e cuoci ancora per 7 – 8 minuti, sino a che la pasta sarà leggermente dorata ai bordi. Togli la pasta dal forno e lasciala raffreddare nello stampo. Abbassa il forno a 160°C.

Mentre la torta cuoce, prepara la crema e le mele.
Scalda il latte in un pentolino abbastanza ampio, insieme alla scorza di limone, senza farlo bollire.
Mescola i tuorli e lo zucchero in una ciotola, poi aggiungi la farina e mescola ancora con una forchetta. Versa il latte tiepido a filo, eliminando la scorza e girando bene con una frusta. Trasferisci la crema cruda di nuovo nel pentolino e scalda su fiamma media, girando in continuazione con la frusta, sino a che si sarà addensata. Non è necessario che raggiunga il punto di bollore. Togli dal fuoco e fai raffreddare un po’ mescolando di tanto in tanto.

Sbuccia le mele, elimina il torsolo e tagliale a fettine.
Stendi la crema sulla base della torta con un cucchiaio. Disponici sopra le mele, procedendo a raggera dall’esterno verso l’interno.

Inforna e cuoci per 5 minuti circa. Nel frattempo fai fondere il burro in una piccola casseruola (o nel microonde) poi usalo per spennellare le mele. Rimetti la torta in forno e cuoci per altri 15 minuti, sino a che le mele saranno leggermente raggrinzite. Estrai la torta dal forno, spennellala con l’uovo sbattuto e rimettila in forno altri 5 minuti. A questo punto la cottura è terminata.

Sforna la torta su una griglia da raffreddamento, senza toglierla dallo stampo.
Fai fondere la marmellata di fichi con 1 cucchiaio di acqua su fiamma molto bassa, usala per spennellare la superficie e poi lascia raffreddare.




Mi raccomando seguite tutti i passaggi perché sono fondamentali per ottenere un risultato ottimale. Vedrete che figurone! Bello e buono!

sabato 27 ottobre 2018

La solitudine

La solitudine di solito é una parola che mette tristezza, ed é così in alcuni casi. Io invece credo che sia un'opportunità per imparare a vivere meglio con se stessi.




Non tutti sono capaci di stare da soli, hanno sempre bisogno di una persona a fianco. Forse per non pensare a qualcosa o a qualcuno, o peggio ancora per paura.




Quello che tanti non sanno però, é che il silenzio a volte riesce a portarci in una nuova dimensione dove ci permette di riflettere e trovare risposte a tante domande irrisolte.




Inoltre prenderci del tempo solo per noi, permette di scoprire nuovi interessi e capacità.




Imparare a prendere le cose come vengono e guardare in faccia alla vita con un'altra prospettiva, questo secondo me é il modo migliore per vivere bene.

mercoledì 24 ottobre 2018

Un pomeriggio in famiglia

Ognuno di noi interpreta una parola come meglio crede. La parola "bello" per me ha un significato che sicuramente andrà a scontrarsi con quello di qualcun altro. 
Da quì il detto "non é bello ciò che é bello ma ciò che piace"!

Ogni anno mi segno in agenda tutte le date degli eventi che più mi interessano con la speranza di andarci. Quel giorno era una domenica di settembre e sapevo che si sarebbe tenuto il mercato dell'antiquariato a Mendrisio, si sa però che quando ci sono di mezzo i figli bisogna sempre dare loro la precedenza tra compiti ed esigenze varie. Alla fine ci siamo andati e credetemi, ero felicissima!




Ogni volta che vado ad un evento simile mi emoziono, forse potranno capirmi le persone che condividono la mia stessa passione perché mi rendo conto che non é per tutti.




Il solo fatto che mio marito fosse venuto con me era qualcosa da festeggiare, la bellissima giornata di sole ha reso il tutto ancora più magico, insomma meglio di così non poteva andare.




Ho molta libertà di scelta e quasi tutto quello che ho in casa é frutto della mia fantasia, non ho mai avuto limiti e questa é una grande fortuna perché quando si é in due tutto diventa più difficile. 




 Quel giorno non ho fatto grandi acquisti, anzi, ma per me é stato un bellissimo pomeriggio trascorso con i miei cari. 




In un presente dove tutto é dovuto e in pochi conoscono ancora le buone maniere, mi auguro che i miei figli crescano con un pizzico di malinconia che secondo me non guasta per restare con i piedi per terra.




Non so voi ma io mi sono persa tra questi oggetti appartenuti a qualcun altro, tanto tempo fa, in un'altra era.




Sono queste le cose che mi fanno felici, amo la mia vita, i miei cari, e ogni giorno mi sveglio con il sorriso.

 E a voi, cosa fa felice?

lunedì 22 ottobre 2018

Autunno

L'autunno per molte persone é un periodo triste perché conferma la fine della bella stagione. Per me invece é una seconda primavera ricca di sfumature e profumi. 




Le piante ricominciano il ciclo vegetativo dopo il caldo torrido di agosto, gli alberi pian piano lasciano cadere a terra le loro foglie, leggere come l'aria. Tutto si dipinge di rosso, arancione e giallo, i classici colori dell'autunno.




In casa si comincia ad accogliere la nuova stagione con palette più calde. Io ad esempio ho sostituito i cuscini del divano, arricchito il centro tavola con pigne di varie grandezze, ricci, foglie, ecc.




Anche in cucina si assume un ritmo diverso, ad esempio il forno viene acceso più di frequente per cuocere deliziose torte, arrosti, ecc. Il palato esige nuovi gusti e spesso la sera ci si riscalda con una buona zuppa di verdure.




Le piante grasse ritornano in casa dopo aver trascorso l'estate in veranda o in giardino. La predisposizione cambia e tutto assume il solito ritmo.




Le giornate si accorciano, si ha voglia di tornare prima a casa per infilarsi sotto le coperte  con una buona tazza di té fumante tra le mani.



 Le vecchie abitudini rivengono a galla e come nel mio caso, si ha più tempo per leggere un libro o andare a caccia di mercatini brocanti.

Insomma secondo me ogni stagione ha le sue caratteristiche, bisogna solo imparare a trarne beneficio ed apprezzare di più le cose semplici. Si vive meglio!


martedì 4 settembre 2018

La mia terra

Era da tanto tempo che non ci vedevamo, lo so. 


 Io ero immersa nel mio mondo e tu, tu eri lì ad aspettarmi. 


 Non so spiegarti perché ci ho messo tanto, forse avevo solo paura. 


 Paura di ritrovarti diversa dall’ultima volta, quando tutto era perfetto. 


 Non ho mai amato i cambiamenti e questi erano troppo forti da sopportare.


 La mia realtà era diversa da quella vera e non volevo avere confronti. 


 Purtroppo però non riuscivo più a tenere a bada il mio inconscio. 


 Così un giorno mi sono decisa, si perché ero stufa di sognarti e svegliarmi agitata persa nei miei rimorsi. 
 

Sono tornata, con il cuore in gola e il coraggio di una guerriera pronta ad affrontarti.


 Ma tu mi hai disarmata appena ti ho vista. 


 Mi hai accolto in una giornata calda, tranquilla, con il vento che sfiorava le foglie. 


Chissà quante volte ho immaginato la scena, ma mai così... 


 A furia di guardarti mi sono persa tra quelle colline, dove l’orizzonte è infinito.


 Posso dirti che sono stata una stupida ad aspettare tanto ma probabilmente doveva andare così. 


 Ora però non voglio più lasciarti perché mi appartieni, finalmente ho capito quanto sei importante per me. 


 Mi sei mancata terra mia!

mercoledì 9 maggio 2018

Come restaurare un mobile in stile francese


Buongiorno mondo,

spesso mi viene chiesto su Instagram quale metodo usi per restaurare alcuni mobili che pubblico sul mio profilo. È difficile rispondere in poche righe, ci sono diversi passaggi e varianti a dipendenza del risultato che si vuole ottenere. Per questo motivo ho deciso di scivere questo post e aiutare chi é alle prime armi. Premetto che tutto quello che so é unicamente frutto della mia passione e creatività, non sono una professionista e non ho mai frequentato un corso specializzato. Questo é il mio metodo, quindi non escludo errori agli occhi di un esperto.

Oggi giorno esistono molte pitture diverse, tant'é che quando mi reco in negozio sono sempre intimorita dalla vasta scelta. Per facilitare l'acquisto tendo sempre di concentrarmi su pitture all'acqua per il legno, colori opachi o satinati. In commercio ho anche notato la pittura Chalk Paint, molto coprente perché ricca di pigmenti. Infatti non ha bisogno di fondo e basta una sola mano. Sinceramente non la amo particolarmente oltre al fatto che é difficile da spalmare perché asciuga subito. Inoltre la pittura all'acqua é molto versatile in quanto posso modificarla facilmente, dopo vi spiegherò come.

Quando acquisto un mobile piccolo o grande che sia, prima di procedere con il lavoro lo studio. Penso bene quale tecnica adottare e quali colori usare. In questi casi la fretta é nemica e a dipendenza del periodo di provenienza valuto poi se é il caso o meno di procedere con il restauro. Infatti mi é già capitato di tornare a casa con il bottino, convinta di mettere subito mani ai pennelli per poi cambiare idea e lasciare il tutto intatto. Ci sono dei piccoli dettagli che fanno intuire quanto sia antico e pregiato un mobile. La lavorazione artigianale, la qualità del legno, segni di usura, la presenza di simboli, iniziali, marchi o stemmi, ecc. In questo caso sarebbe un vero peccato modificare un oggetto simile!



Il materiale di lavoro é molto importante e come qualsiasi artista che si rispetti, bisogna trattarlo bene. Pennelli, stracci, ecc. vanno lavati bene dopo ogni lavoro in modo che la prossima volta siano pronti all'uso. Io mi sono creata il mio spazio dove ogni cosa é ordinata e ben visibile. Questo é molto importante per lavorare in modo pulito. Pennelli piatti di varie grandezze, strofinacci vecchi, spugne, carta vetrata, spazzola di ferro, spatola, punteruolo, pitture di vari colori, cera trasparente e/o bianca, olio di bitume e olio bianco, gesso ed infine lo stucco. Ecco tutto il materiale che può servire per restaurare un mobile. Ora vedremo a cosa servono.

Pennelli grandi: servono per grandi superifici e facilitano il lavoro.

Penneli piccoli: servono per essere precisi e sottolineare decori, linee, ecc.

Strofinacci: servono per spolverare il legno dopo averlo grattato o per rimuovere i vari oli

Spugna: si usa per tamponare il colore dove si vuole creare un effetto speciale

Carta vetrata: esiste di varie grane, da quella fine a quella più grossa. Bisognerebbe sempre averne un paio di qualità. Quella di grana grossa si usa per grattare la superficie del legno e prepararlo alla pittura, mentre quella di grana fine serve per creare parti d'usura a lavoro quasi finito (effetto "usura").

Spazzola di ferro: si passa in direzione delle venature del legno nudo (senza pittura, né olii, cere, ecc.) in modo da aprirle e prepararle ad uno speciale trattamento.

Spatola: serve per applicare lo stucco in caso di danni.

Punteruolo: su un legno "piatto" (senza segni di usura) si possono creare dei piccoli fori donandoli quell'aspetto vissuto.

Cera trasparente: a fine lavoro protegge il legno.

Cera bianca: può essere applicato nelle venature del legno (vedi "spazzola di ferro" per creare un effetto decapato oppure sui decori per sbiancarli.

Olio di bitume: va applicato sul colore asciutto solo per alcuni minuti per poi rimuoverlo con uno straccio. Dona un effetto "sporco" e vissuto al colore.

Olio bianco: va applicato sul legno grezzo (o nudo) per poi rimuoverlo con uno straccio. Dona un effetto sbiancato effetto decapato.

Gesso: in quantità minima viene aggiunto alla normale pittura all'acqua per indurirla e renderla così gessosa e più coprente.

Acqua: in quantità minima viene aggiunta alla normale pittura all'acqua per renderla diluita e creare un effetto "velato".

Stucco: serve per ricostruire parti danneggiate o ricoprire piccoli buchi.


Effetto Shabby Chic due colori + olio

Nonostante esista la pittura che non ha bisogno di pre-trattare il legno (Chalk Paint), m'impongo sempre di grattare qualsiasi superficie. Non ha importanza quanto tempo impiega, il lavoro va fatto bene. Dopodiché passo la prima mano di pittura, poi la seconda solo dopo aver dato il tempo necessario per l'asciugatura. Mi piace molto abbinare due colori con sfumature diverse, quasi appena visibili. Infatti se fra un colore e l'altro dovesse esserci troppo distacco il risultato non sarebbe soddisfacente. Bisogna prima capire se si vuole fare la base scura e i dettagli chiari o viceversa. Quando ho evidenziato tutti i dettagli con il colore opposto passo in alcuni punti un olio speciale. Questo permette di dare quell'aspetto vissuto perché incupisce il colore rendendolo "sporco". Lo si lascia agire per qualche minuto per poi rimuoverlo con un panno morbido. È sempre marrone o nero,  lo consiglio solo a chi ha un po' di esperienza. Dopodiché gratto di nuovo le parti che voglio far risultare "consumate" e proteggo tutto con una cera trasparente.

Per un trattamento semplice non usate l'olio.




Effetto velatura

Grattare bene tutta la superficie del legno. Diluire il colore scelto con un po' d'acqua. Consiglio di prelevare una parte di pittura in un contenitore a parte e lavorarlo con l'acqua finché non si é soddisfatti del risultato. Passare una o due mani  e proteggerlo con la cera trasparente.




Effetto decapato 1

Grattare bene tutta la superficie del legno. Usare la spazzola di ferro per aprire i pori seguendo la naturale direzione delle venature. Passare con un pennello l'olio bianco e rimuoverlo dopo alcuni minuti (secondo le istruzioni riportate sul barattolo) con uno strofinaccio. Passare più mani finché si é soddisfatti. Proteggere con cera trasparente.

Effetto decapato 2


Grattare bene tutta la superficie del legno. Passare con un pennello l'olio bianco e rimuoverlo dopo alcuni minuti (secondo le istruzioni riportate sul barattolo) con uno strofinaccio. Passare più mani finché si é soddisfatti. Proteggere con cera trasparente.



Effetto decapato 3

Grattare bene tutta la superficie del legno. Passare con un pennello l'olio bianco e rimuoverlo dopo alcuni minuti (secondo le istruzioni riportate sul barattolo) con uno strofinaccio. Ripassare tutti i decori con la cera bianca. Proteggere con cera trasparente.



Questi sono metodi che ho usato e applicato su alcuni mobili in casa mia. Con un un po' d'impegno, tanta creatività otterrete dei buoni risultati. Spero sia stato tutto chiaro ma se avete ancora qualche dubbio non esitate a contattarmi. Premetto che non vendo i mobili che restauro, non organizzo corsi e non lavoro in un centro specializzato.

A presto!
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